16 set 2015

Studio sistematico dei sondaggi, aggiornamento 16 settembre 2015

A grande richiesta (di chi???) pubblico l'aggiornamento del mio studio sitematico dei sondaggi.

La descrizione della tecnica e soprattutto il vademecum alla lettura dei sondaggi li trovate qui.

Dato che la serie temporale inizia ad essere lunghetta, metto anche qualche zoom sugli ultimi tempi; inoltre, sempre tenendo conto che in politica 2+2 a volte fa 3, altre fa 5, aggiungo un'ipotetica (ma neanche tanto) lista unica Forza Italia + Lega.


Questa immagine è relativa a tutto il periodo di osservazione, i.e. dal primo sondaggio successivo alle Europee di maggio 2014.



Questa invece zoomma sugli ultimi 12 mesi




Ultimi 6 mesi



Ultimi 3 mesi



Ultimo mese

Ho linkato il vademecum, ma ci tengo a ripeterlo ché visto che gente che dovrebbe essere giornalista continua a dire stronzate, repetita iuvant.

Avviso ai naviganti: se sto facendo questa faticaccia è, oltre perché sono un fottuto nerd, per sparecchiare un po' di cazzate che circolano nel giornalismo italiano quando c'è da leggere un sondaggio. Pertanto scrivo qui alcune cose sempre valide da sapere sui sondaggi, almeno quelli fatti con crismi scientifici.
  1. i sondaggi sono stime eseguite su un sottoinsieme molto piccolo (in genere 800 o 1000 unità, raramente 1500) della popolazione [1];
  2. il campione non è scelto a cazzo di cane, ma è scelto con opportune e scientifiche tecniche di dimostrata validità che sono riportate quando si scarica il sondaggio dal sito;
  3. la gente ha da fare e non è ben disposta a rispondere alle domande perdendo mezz'ora di vita, per cui è normale che per avere 1000 risposte servano 5000-6000 tentativi;
  4. ogni sondaggista ha dei "numeri magici" con cui corregge la stima, e a volte li usa per portare acqua al suo mulino, altre per migliorare le stime; ma prendendo sondaggi da tutte le fonti dal TgCom a Ballarò la cosa si compensa;
  5. in quanto stime, i sondaggi sono endemicamente ed ineliminabilmente affetti da incertezza;
  6. l'incertezza è una stima a priori dell'errore commesso ed è a sua volta una stima affetta da incertezza, ma non è fatta alla cazzo di cane ma anche questa calcolata con tecniche di provata validità scientifica;
  7. il modo migliore per leggere un dato affetto da incertezza è il seguente [2] : se in un sondaggio a incertezza 3.5% il PD è dato al 30%, significa che c'è una probabilità pari al 95% che il dato reale del PD sia tra 30% + 3.5% e 30% - 3.5%;
  8. in conseguenza, quando un giornalista coglione, ignorante o in mala fede dice cose tipo "il PD prende, rispetto alla precedente rilevazione, uno +0.3%" sta dicendo una cosa che è scientificamente una cazzata, mentre la dizione sensata in un caso del genere sarebbe "il dato del PD è compatibile con quello della precedente rilevazione";
  9. esiste una legge matematica per cui, avendo N rilevazioni indipendenti, l'incertezza diminuisce come la radice quadrata di N [3];
  10. i sondaggi su 500 persone hanno in genere incertezza 4.5%, quelli su 800 persone 3.5%, quelli su 1000 persone 3%, quelli su 1500 2.5% [4];
  11. facendo la regressione lineare dovrebbe diminuire l'incertezza, ma non conoscendo quanto siano indipendenti i campioni dei vari sondaggi, non mi arrischio a fare a mia volta una stima di incertezza, tuttavia quest'incertezza è certamente minore o uguale a 1.5%.

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[1] "Popolazione" è un termine tecnico della statistica, nel nostro caso si intendono i circa 50.000.000 di cittadini maggiorenni in possesso dei diritti politici attivi.
[2] Questo modo non è sempre valido, ha delle ipotesi alla base, ma non voglio fare lezioni di statistica che tra l'altro non sarei in grado di fare.
[3] Cioè se ho 16 sondaggi a incertezza 3.5%, combinando i dati e supponendo che siano indipendenti potrei stimare l'incertezza finale in 3.5%/4=0.88%
[4] Coerentemente con quanto detto al punto 9. e spiegato nella nota [3], raddoppiare il campione non dimezza l'incertezza, per dimezzare l'incertezza bisogna quadruplicare il campione.

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