21 apr 2013

Teorema

Un mio collega ha elaborato e dimostrato il seguente enunciato:

«Più in alto stanno, meno ne capiscono»

Venerdi ho avuto un'ennesima dimostrazione sperimentale di questo Teorema.

Cena: io, una mia amica di Gela, un'altra amica della provincia di Arezzo.
Rispettivamente, abbiamo votato:
  • io, come sapete, SeL;
  • la siciliana non ha potuto votare ma se avesse potuto avrebbe votato Lista Crocetta - il Megafono;
  • l'aretina ha votato Movimento 5 Stelle.
Ovviamente si discute di politica, animatamente quanto consentito dal fatto che una bimba di un anno era di là a dormire. In particolare, dell'elezione del Presidente della Repubblica.

Risparmio i particolari, ma dopo un tot di discussione franca quanto pugnace, giungiamo tutti e tre alla stessa conclusione.

Rodotà sarebbe un bel presidente, ma se non ha i voti si potrebbe benissimo fare Zagrebelsky.

Com'è finita lo sapete tutti; massimo rispetto per Napolitano, poteva andare molto ma molto peggio (per lunghi minuti ho temuto che saltasse fuori D'Alema). Ma più che il presidente stesso è lo strascico governativo con il PdL che la rielezione comporta che mi lascia interdetto.

Perché vi dico questo? Perché se fossimo stati noi tre in Parlamento, invece dei rispettivi rappresentanti, nell'arco di 50 minuti ci saremmo accordati per un nome di altissimo profilo, con le competenze giuste e che apriva le porte a una ventata d'aria fresca.

Invece i rispettivi rappresentanti sono o troppo pochi (se guardiamo SeL e Crocetta), o autolesionisti talmente evidenti da ribaltare l'espressione (oggi si direbbe che Tafazzi fa del piddismo) o completamente rincoglioniti dal loro essere i più puri i più bravi i più attenti al popolo talmente tanto da dimenticare che in un Parlamento ci si parla con le altre forze.

Più stanno in alto, meno ne capiscono.

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